Vacanze in Thailandia: quali sono le mete più ambite?

By | 7 Febbraio 2020
Thailandia

Esiste un posto dove si registra la presenza di 500 isole, la maggior parte delle quali supremamente belle dal punto di vista estetico. Paesaggi che catturano, tramonti romantici e tanta, tanta natura che lascia a bocca aperta chiunque visiti almeno una di esse. Questa meta è la a Thailandia. Non è causale, di conseguenza, che il numero di turisti che la visitino sia in costante e netta ascesa: solo nel 2018, ad esempio, si è registrato un incremento di quasi il 9%. Un trend consolidato, oramai da svariato tempo, favorito anche da alcune attività particolarmente attraenti: visitare alcune isole in catamarano, come viene ben illustrato da Mistral Sailing, è una delle opzioni predilette dai turisti che si recano in Thailandia.

Pipi Leh e Kao Tarutao: posti incantevoli ed incontaminati

Una delle isole più incantevoli è indubbiamente Phi Phi Island, fra le più colpite dallo tsunami di quindici anni fa, ma che è stata in grado di risollevarsi repentinamente e restare una delle località più ambite. E come ogni meta turistica di grande richiamo di questa parte di Asia, a farla da padrona sono i negozietti e bazar decisamente rumorosi e molto solerti nell’invitare i turisti ad acquistare qualche souvenir locale. Non mancano, però, i posti decisamente più quieti dove poter ammirare le bellezze naturali del posto.

Un’altra isola particolarmente apprezzata dai turisti è Pipi Leh, resa celebre da Leonardo di Caprio nel film “The Beach”: in quest’angolo di terra, infatti, sono state effettuate le riprese della pellicola interpretata dall’attore italo-americano. Una delle zone più suggestive del pianeta, in grado di regalare un colore del mare come nessun’altra isola, come si è potuto ammirare anche nel noto film poc’anzi citato.

Un posto che riscontra il favore degli amanti dello snorkeling, ovvero nuotare in superficie col boccale per ammirare il fondo marino, è Kao Tarutao. D’altro canto, quest’arcipelago rappresenta un vero e proprio trionfo della natura: i fondali marini sono ricchi di fauna; inoltre, questo posto è famoso per essere il preferito dalle tartarughe marine, che prediligono questi scogli per deporre le proprie uova. Le specie animali presenti, però, sono numerosissime: oltre alle tartarughe, infatti, esiste un’ampia varietà di specie di uccelli e rettili, oltre che un’elevata quantità di insetti. Per tutta questa serie di motivi, il governo thailandese l’ha posto sotto protezione per conservarne le straordinarie caratteristiche naturali, difficilmente riscontrabili in altre parti non solo della stessa Thailandia ma del mondo.

Phuket e Koh Phangan: due modi totalmente differenti di vivere la Thailandia

L’isola più famosa della Thailandia, però, resta sicuramente Phuket, che raccoglie il maggior afflusso turistico del paese asiatico. Una zona, purtroppo, che ha perso molto appeal dal punto di vista urbanistico a causa della mano dell’uomo, che l’ha sfruttata fin troppo ampiamente per trarne un ritorno economico. In molte zone di Phuket, quindi, la pace non regna certo sovrana, a causa dei numerosissimi sunset bar o discoteche, talvolta al centro di alcuni poco edulcoranti fatti di cronaca, che la animano a qualsiasi ore del giorno e della notte. Tuttavia, alcuni angoli restano di forte richiamo anche dal punto di vista paesaggistico risultando i prediletti, ad esempio, per chi ama le immersioni, come nella zona di Hat Mai Khao.

Se Phuket, con tutti i distinguo del caso, rappresenta la civiltà, con numerosi edifici e centri commerciali, Koh Phangan è esattamente agli antipodi. Una località amata dagli amanti dell’avventura, coloro che prendono l’areo e poi, zaino in spalla, decidono di vivere una vacanza selvatica. Selvatica, però, fino ad un certo punto. Sulle spiagge di quest’isola, infatti, si è soliti ritrovarsi, al calar della notte, a gustare aperitivi a basso costo nei famosissimi “full moon party“, che raccolgono persone come quasi nessun’altra festa sulla spiaggia. Un rito che si consuma ogni mese. E che vede crescere i propri “adepti” in misura considerevole.