Tutti i sindaci della Lombardia lanciano un monito a Renzi

By | 16 Novembre 2016

Uniti si vince”! Non vi era il minimo dubbio che fosse la Lombardia quella Regione che per prima Se si potesse “lanciare” al nostro Premier Renzi un monito circa il comportamento che lo stesso sta intraprendendo per il contrasto al gioco patologico nei casino online dove si vince di più: quindi, partendo da Milano, poi Bergamo e poi Brescia rappresentati dai rispettivi sindaci, si presume coordinati dalla “paladina del no slot no azzardo” Viviana Beccalossi è stata inviata una missiva al Premier sottolineando, secondo loro, quanto il Governo stesse prendendo “sotto gamba” l’impegno per contrastare il gioco d’azzardo patologico.

Come era altrettanto chiaro che qualunque cosa fosse stata inserita nella Legge di Stabilità del 2017 nei confronti del gioco pubblico non sarebbe mai stata sufficiente a “placare le ire” dei rappresentanti istituzionali dei detrattori lombardi. Tutti i capoluoghi della Lombardia, quindi, hanno formato una sorte di “fronte comune” per portare in alto la loro voce ed alle tre città di cui sopra sono da considerarsi attive in questa missiva anche Como, Cremona, Lecco, Mantova, Monza, Pavia, Sondrio e Varese: tutti compatti, tutti uniti sul fronte del no che vogliono far arrivare all’Esecutivo questo messaggio “ben chiaro e forte”… e sembra che vi siano riusciti ovviamente.

In Lombardia il fronte del “no slot no azzardo” è consistente ed assai corposo e l’Assessore Viviana Beccalossi porta avanti la sua “battaglia che sembra quasi a volte personale” per distruggere un settore, peraltro riserva dello Stato, che ha impiegato un bel po’ a debellare in parte il gioco illecito, che è riuscito a fornire ai cittadini un impiego di risorse che nessun altro settore era riuscito a fare nel periodo di crisi così lungo che il nostro Paese sta attraversando, e che così poco riconoscimento ha avuto da parte del sociale.

Quindi, la missiva che sottopone al Premier Renzi l’operato di tutta la Regione Lombardia per renderlo edotto, qualora naturalmente fosse necessario, dell’impegno della stessa per prevenire e combattere il gioco problematico è mirata a sottolineare quanto il gioco, in tutti i suoi segmenti, sia da considerare “una grave piaga sociale da contrastare sia in termini di prevenzione, che di cura e repressione”. Chi scrive non pensa che Renzi non sia a conoscenza dell’operato delle “sue Regioni”, ma una voce così compatta e forte senza dubbio darà un qualche segnale forzatamente.
Ma vi è di più: sempre nella missiva, Viviana Beccalossi sottolinea a Renzi che sappia cogliere il senso di questa loro iniziativa che sarebbe quello di allargare “questa lotta” oltre che alla Regioni Lombardia, anche ad altre Regioni che con le loro città “quotidianamente vivono una piaga sociale che, di recente, don Antonio Mazzi non ha esitato a definire l’ eroina del terzo millennio”.

Quando si usano parole così forti sul mondo dei casino online, forse, si dovrebbe anche riflettere che se vogliano paragonare la dipendenza dall’abuso del gioco, a quella della droga, dell’alcool, del fumo, del cibo si dovrebbero guardare “esattamente” numeri e studi fatti in questo senso: le ricerche effettuate dall’Osservatorio preposto non mettono “in cima alle piaghe del secolo” certamente la ludopatia. Il gioco problematico non è tematica da sottovalutare, questo assolutamente no, ma vederlo nelle sue proporzioni esatte e nella sua incidenza sul resto della popolazione sarebbe doveroso farlo e su questo non c’è proprio dubbio!