Da Bolzano era iniziata la battaglia contro il gioco e forse a Bolzano finisce

By | 16 Novembre 2016
gioco Bolzano

La battaglia acerrima che si è concretizzata contro il gioco d’azzardo pubblico e contro i siti italiani di casino online riconosciuti da aams è nata nel “lontano” 2011, e proprio da Bolzano, quando l’Amministrazione comunale di quella città annunciava urbi et orbi l’ingresso di una legge locale per la regolamentazione del gioco pubblico e la sua successiva (e tanto augurata) sparizione attraverso l’introduzione di misure decisamente restrittive. In pratica, allora come ai nostri giorni, non vi è stata alcuna opposizione da parte del Governo in carica, così come non ne ha trovata successivamente con gli Esecutivi a venire, e questa regolamentazione è finita col prendere il sopravvento su tutto il territorio della nostra Penisola, facendosi seguire da altre Regioni che hanno preso la legge altoatesina come “modello da seguire”.

Tutto il gioco, così, è stato “intaccato” da interventi simili a quello di Bolzano, alcune Regioni “regolamentavano” in modo così restrittivo ed altre in modo più blando, ma le iniziative, in ogni caso, prevalentemente venivano prese esclusivamente nei confronti delle apparecchiature da intrattenimento. “L’effetto domino” era cominciato contro il comparto del gioco lecito ed era iniziata quella che ancora oggi si chiama “questione territoriale” che è stata argomento primario della Conferenza Unificata tra Stato, Regioni ed Enti Locali e sulla quale si sono scontrati i vari contendenti.

Già allora venivano raccolti gli scritti del legale Cardia, grande esperto in materia di gioco, che ravvisava che lo strumento delle norme locali non poteva sussistere se l’effetto sul territorio era “palesemente proibizionista”, al di là che le norme locali venivano emesse con l’obbiettivo della tutela dell’ordine pubblico e della salute. L’Avvocato Cardia, già da allora, evidenziava e denunciava in tutte le sedi opportune il cosiddetto “effetto espulsivo” di quelle norme: ed, oggi, quello che è stato una sorta di mantra in tutti questi anni ripetuto nelle innumerevoli udienze svolte nei tanti Tribunali del nostro Paese, è stato riconosciuto anche dal Tar di Bolzano.

Tar che, accogliendo alcuni ricorsi presentati dallo stesso legale contro vari provvedimenti di decadenza di alcune sale slot proprio in applicazione di quella “famosa legge regionale”, ha confermato la fondatezza della tesi riguardo “l’illegittimità degli atti impugnati… per eccesso di potere sotto il profilo del difetto di istruttoria, irragionevolezza incongruità e mancanza di proporzionalità, anche alla luce dell’effetto espulsivo”. Si può, a questo punto, certamente affermare che da dove è iniziata la battaglia contro il gioco d’azzardo pubblico, là nella medesima città forse finisce questa diatriba che è costata assai parecchio a tanti operatori del gioco che sono stati “vessati” da regolamenti locali troppo restrittivi e, sopratutto espulsivi.

Come si può anche affermare che questo risultato (sentenza del Tar di Bolzano) è senza dubbio figlio della perseveranza con la quale sono state presentate perizie tecniche di verifica “dell’insediabilità sul territorio comunale di Bolzano del gioco legale e dei casino online con licenza aams” e deriva anche dalla dimostrazione che la normativa provinciale, anziché “regolamentare” un regime di interdizione ed identificare alcune “zone proibite”, avrebbe invece impedito l’erogazione del gioco lecito su tutto l’intero territorio del Comune di Bolzano. Infatti, la percentuale del territorio interdetto risulterebbe pari al 99,67% con la conseguenza che tutte le sale esistenti dovranno essere chiuse ed anche che nessuna di queste potrà spostarsi od aprire in altre vie od aree della città perché tutte vietate dalla normativa provinciale.